(Ma è importante farlo sapere a tutti)
Si arrabbiano se li chiamiamo supereroi, contro ogni evidenza negano di esserlo, e fanno di tutto per distogliere l’attenzione dai loro prodigi, che liquidano semplicemente come il proprio dovere quotidiano (come il mio è quello – chessò – di progettare un corso. Uguale uguale).
Vogliono essere chiamati professionisti, altrimenti l’umana gente che hanno giurato di salvare dal male si scorda che lo fanno tutti i santi giorni, perché è emergenza quando rischia di smettere di battere anche solo un singolo cuore, senza bisogno di una pandemia mondiale che minaccia di estinguere l’intera specie.
Vogliono che li si consideri persone, sennò il coraggio e l’abnegazione con cui curano più te che le proprie famiglie vengono dati per scontati.
Vogliono che li si lasci in pace in prima linea a fare il proprio dovere senza sprecare tempo, perché di tempo non ce n’è, mentre il resto dell’umanità lamentoso si affanna per farlo passare, il proprio tempo diventato improvvisamente troppo, dilatato nella noia lancinante di dover fare l’unica cosa che gli viene richiesta per essere d’aiuto: stare fermo.
Che pretese. Ma cosa vuoi farci? Sono fatti così.
Qualcuno ha mai visto o sentito Bruce Thomas Patrick Wayne ammettere di essere Batman?
I supereroi quelli veri è proprio questo che fanno, e il tentativo di depistarti è il segno più infallibile di riconoscimento certo. Ma nessuno lo sa: essere irriconoscibili (invisibili?) fa parte del costume, che a sua volta fa parte della missione.
C’è solo una categoria che non può più cascarci: i già salvati (gli altri ci sperano e basta, ed è giusto così).
Posso immaginare che per un supereroe non ci sia tanta differenza tra le persone che salva: saranno talmente tante che ognuna, per quanto importante, è comunque solo un tassello di un disegno molto più grande. E poi, parliamoci chiaro, certi supereroi hanno anche la memoria un po’ corta, si vede che si stancano molto a forza di salvare tutte quelle vite.
Ma posso anche garantirti, caro supereroe, che invece ogni singola persona che hai salvato ha capito perfettamente chi sei nel momento esatto in cui sei comparso al suo fianco.
Sarà inevitabile che si ricordi per sempre di te, e che ti riconosca esattamente in quello che con tutte le forze rifiuti a tutti i costi di sembrare. È normale così: le hai salvato la vita, cosa ti aspetti di diverso?
Questo, sarai d’accordo anche tu, è un momento un po’ particolare.
Cerca di portare pazienza, in fondo si tratta soltanto di reggersi il gioco a vicenda: tu combatti il male senza distrazioni, io non ti smaschero e resto ferma.
Tu ti fai chiamare Dottore, mentre per me sei il mio Supereroe.
Non ti arrabbiare: in fondo, che differenza c’è?
Come al solito, importa solo che ognuno faccia la sua parte.
#TURESTIINOSPEDALE
#IORESTOACASA
Ma tu prenditi cura anche di te.
Ti conosco….hai un’anima terribilmente sensibile e, con le tue riflessioni,riesci sempre ad arrivare diritto al cuore.Non dimentichi mai di dimostrare la tua riconoscenza a chi ti è stato vicino nei momenti più difficili e questo credi,non è così scontato!!! A Chi ti ha salvato la vita,a Chi continua a lottare con tutte le forze per salvarne altre,va il mio pensiero e il mio grazie.Aiutiamo questi VERI EROI!!! STIAMO A CASA!!!
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🙂
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Bellissima dedica . 🍾🥂🍷 un brindisi a tutti i SUPEREROI …..Andrà tutto bene !!!Inviato da smartphone Samsung Galaxy.
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