Twisting by the pool


Il Fisio-del-mio-cuore ha estratto dal suo cilindro da fisioterapista uno stetoscopio e mi ha auscultato il polmone sinistro.
Cercava pigolii con la stessa smania con cui un fungaiolo scandaglia i sottoboschi dei faggeti alle 4 di mattina di un giorno di settembre.
Alla fine li ha trovati e ha detto che fanno lo stesso rumore della cartina che riveste le arance Tarocco quando la stropicci tra le mani.
Ognuno ci sente un po’ quello vuole, insomma, e questo è divertente.

Il Fisio-del-mio-cuore mi ha regalato una tavoletta di cioccolato di Modica.

Il Fisio-del-mio-cuore mi ha infine convinto a iscrivermi in piscina.
Ho il sospetto che la spinta decisiva abbia a che fare più con questioni di afa e tintarella, che respiratorie in senso stretto.
Ma è pur sempre un ulteriore passo avanti nel lungo cammino del recupero perché – come è noto – un colorito meno bigio è già di per sé sinonimo di un benessere ritrovato.

Lo ha detto anche il Mio-dottore, quello che si è trasferito all’angolo della strada, che ormai incrocio tutte le sere al rientro dalle mie lunghissime sessioni di sport estremo, che mi stringe la mano attraverso la rete del suo cortile in fiore, e che ogni santa volta non perde l’occasione di ricordare quanto fossi verde quella famosa volta di qualche mese fa.

Eh già…

 

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